Basta violenza sulle donne

Sempre più in crescita, purtroppo, il fenomeno gravissimo della violanza contro le donne. Il femminicidio è la prima causa di morte delle donne, fra i 16 ed i 44 anni nel mondo e anche in Italia sono tante, troppe le donne uccise per mano di chi doveva amarle.

Dal mese di gennaio di quest'anno a oggi è arrivato a 54 il numero delle vittime di violenza domestica, l'ultima è Vanessa Scialfa, 20 anni, siciliana, strangolata dal convivente che poi ha gettato il corpo sotto un cavalcavia.
Quasi ogni giorno una donna è vittima di violenze, cambiano i nomi, le fasce d'età ma le storie no, quelle non cambiano mai, purtroppo: a uccidere sono i loro compagni, fidanzati, mariti, chi è loro più vicino.

Aumento dei femminicidi

I media segnalano le notizie come omicidi passionali, amori sbagliati. Ma non c'è amore, non c'è passione in un atto di violenza, è un controsenso.
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Sono femminicidi, bisogna iniziare a chiamarli così, questi atroci crimini.
Credo che non siano solo le donne che vogliono dire basta, ci sono uomini che disprezzano tali crimini e che di sicuro appoggeranno il nostro grido: bisogna fare qualcosa di concreto per porre fine a questo scempio.
L'Italia deve distinguersi, deve iniziare a combattere con mezzi concreti la violenza contro le donne, perché un paese che tace davanti a simili crimini si allontana dalla civiltà e dall'umanità stessa.

L'appello del Telefono Rosa al Presidente del Consiglio

Il Telefono Rosa e il suo presidente, Maria Gabriella Moscatelli, hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio, Mario Monti, affinché si faccia carico della gravissima situazione di violenza che molte donne italiane subiscono tutti i giorni:
"La buona volontà dei ministri competenti - afferma in una nota il presidente del Telefono Rosa - nulla può se su questo tema non si cambia passo. Servono risorse economiche e una Commissione straordinaria per fronteggiare questa terribile piaga. Sono queste le due condizioni senza le quali nessuna azione può realmente portare a dei risultati. E' evidente - aggiunge - che strumenti, risorse e azioni al momento in atto non siano sufficienti: negarlo è un'imperdonabile prova di insensibilità e di scarsa comprensione di quanto ogni giorno si vede, si legge e noi urliamo a gran voce insieme alle donne italiane".


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I campanelli d'allarme sulle relazioni sbagliate

Molto importante per le donne è saper cogliere i segnali di atteggiamenti sbagliati in una relazione: uno schiaffo, una litigata fuori dalle righe, quel sentirsi dire " tu sei una cosa mia" sono campanelli d'allarme che devono far riflettere; la persona che ti ama non può allontanarti forzatamente dai tuoi affetti, dai tuoi amici, se lo fa, ha un atteggiamento malato.
Non minimizzare mai gli atteggiamenti del partner, amiamo prima noi stessi, dare sempre il giusto valore alle minacce e chiedere aiuto.
A essere maggiormente colpite sono le giovanissime, quelle tra i 16 e i 25 anni e la maggior parte di loro non parla delle violenze subite: questo è il muro principale da abbattere, non bisogna rimanere sole.
Anche le famiglie possono fare nel loro piccolo qualcosa e cioè educare i figli sin da piccoli alla diversità nell'uguaglianza tra maschi e femmine, tra persona e persona, che non autorizza a dire "tu sei meno di me".
Perché così com'è vero che servono leggi appropriate e l'inasprimento della pena per i crimini contro le donne, è anche vero che serve innanzi tutto diffondere l'educazione al rispetto per la donna.
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