Quando fare le visite ottiche: servono i controlli di routine o solo alla necessità?
Prenotare una visita oculistica per i propri figli? Non è mai troppo presto per farlo, anche se i bambini non hanno mai dato segno di avere problemi da questo punto di vista. Le visite oculistiche pediatriche, per altro, nella maggior parte dei casi vengono già eseguite nei reparti di neonatologia di routine. Dopodiché, un primo appuntamento con uno specialista andrebbe prenotato a circa tre anni di età: in questo momento, infatti, si può diagnosticare già una eventuale ambliopia, disturbo che quasi sempre è reversibile ma solo a condizione che venga riconosciuta in maniera precoce e trattata in tempo.
Inizia la scuola: tutti dall'oculista
Dopo la prima visita a tre anni, un altro appuntamento con l'oculista dovrebbe essere preso in corrispondenza dell'avvio dell'età scolare. Lo scopo, in questo caso, è di accertare che lo sviluppo degli occhi, sia sul piano funzionale che a livello morfologico, stia avvenendo in maniera corretta. Sarebbe troppo tardi, infatti, intervenire dai dieci anni di età in poi, quando ormai si è completato lo sviluppo del sistema vista. Infine, a partire dalla prima adolescenza, una visita oculistica generale dovrebbe essere effettuata una volta ogni tre anni, sempre che non si abbia a che fare con deficit alla vista o che nel tempo non compaiano dei disturbi o dei sintomi particolari. Tale frequenza va mantenuta, secondo gli esperti oftalmologi, fino a circa 50 anni: dopodiché, invece, è meglio effettuare un check-up della vista una volta all'anno, dal momento che con l'aumentare dell'età cresce l'incidenza di disturbi che riguardano la pressione dell'occhio, come nel caso del glaucoma, o l'opacità del cristallino, come la ben nota cataratta.
Visite oculistiche: che cosa dice la legge
Nel nostro Paese esistono alcune visite oculistiche a cui è obbligatorio sottoporsi: una è quella che si rende necessaria per prendere la patente; un'altra, invece, è richiesta per praticare attività sportiva a livello agonistico. Può essere necessario effettuare una visita oculistica anche nel caso in cui si debba prendere parte a un concorso per l'assunzione in specifiche categorie, per esempio tra le forze dell'ordine, per i concorsi militari o per lavorare nelle ferrovie. Lo scopo è quello di verificare le condizioni di salute degli occhi attraverso un accurato esame di tutto l'apparato visivo. Vengono effettuate delle prove diagnostiche, come il controllo della pressione oculare, la misurazione della vista, l'esame del fondo oculare e l'esecuzione del campo visivo. In caso di necessità si può esaminare la vista da vicino per riscontrare una situazione di eventuale presbiopia.
La visita ortottica
Trovare un ottico è facile, basta cercare su Google ottico vicino a me e avremmo già una lista tra cui scegliere con tutti i dettagli necessari. Non solo, si potrebbe prendere in considerazione anche l'idea di sottoporsi a una visita ortottica. Di che cosa si tratta? L'ortottica è un ramo dell'oftalmologia che ha lo scopo di studiare, individuare e quando possibile correggere i disturbi che riguardano i deficit del sistema vista o muscolari che danno origine alla cosiddetta diplopia, vale a dire la doppia visione. Altri disturbi su cui si può intervenire sono l'ambliopia, lo strabismo e quelli che rischiano di causare deficit di convergenza o paralisi oculari, situazioni che in molti casi risultano invalidanti per una visione o una lettura semplice e corretta. Una visita ortottica dura più o meno 40 minuti, e prevede l'esecuzione di test di valutazione che coinvolgono l'apparato neuromuscolare degli occhi. A seconda delle prove ottenute, dunque, gli ortottisti riescono a individuare il trattamento correttivo più adeguato, oppure una terapia di riabilitazione. Una visita ortottica dovrebbe comunque essere effettuata anche, in una prospettiva di prevenzione, dai bambini di età pre-scolare.
La visita oculistica refrattiva
Un altro tipo di visita oculistica specialistica è quella refrattiva. A essa devono sottoporsi tutti gli individui maggiorenni che hanno intenzione di sottoporsi a un intervento chirurgico perché soffrono di un deficit visivo come l'astigmatismo, l'ipermetropia o la miopia: intervento che ha lo scopo di eliminare il problema e quindi rendere inutile il ricorso a lenti a contatto e occhiali. Per verificare che il paziente sia idoneo alla chirurgia refrattiva, il medico oftalmologo prima di tutto accerta che il soggetto vanti una condizione di salute oculare buona tramite una visita oculistica, e poi esegue test preliminari mirati ad analizzare la cornea e la retina, eventualmente usando dei colliri. Grazie alla visita refrattiva lo specialista ha la possibilità di capire se il paziente si può sottoporre a un intervento laser e di verificare quali tecniche alternative possono eventualmente essere utilizzate per garantire una correzione del deficit visivo. La durata di una visita refrattiva è più o meno di due ore, tenendo conto anche dell'anamnesi e dei test che vengono effettuati.
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