Anziani e depressione: 5 modi per aiutare i nostri cari

Quando si raggiunge l’età della vecchiaia non è raro cadere in quel buco nero che è la depressione. Proprio per questo è importante non lasciare soli i nostri cari anziani. Ecco 5 modi per aiutarli.

La vita è fatta di colpi e contraccolpi. Con il tempo si accumulano delusioni, dolori, acciacchi. E mentre alcuni anziani riescono a mantenere una filosofia di vita positiva, altri si perdono.
mani anzianaFonte immagine: Pixabay

Come aiutare i nostri anziani in depressione

In questi momenti di grande fragilità è importante stare loro ancora più vicini e nel miglior modo possibile.
Iniziando dal fargli superare alcuni limiti (grazie ad ausili e dispositivi come i montascale), passando per il riconoscimento e l'accettazione della malattia, fino ad alcuni consigli su come comportarsi, ecco i 5 modi per aiutare i nostri cari anziani in depressione.

1 - Abbattere le barriere quotidiane

Più gli anni passano e più bisogna fare i conti con i cambiamenti fisici che inevitabilmente condizionano le libertà personali.
Basti pensare a quanto spesso viene a mancare agli anziani la possibilità di fare una lunga passeggiata all'aria aperta a causa del dolore ai piedi e alle gambe. Oppure alla paura di farsi male semplicemente piegandosi per recuperare un oggetto caduto a terra. O ancora a quante volte evitano di andare magari dai propri figli al piano di sopra per la mancanza di equilibrio e la fatica nel salire le scale. Per non parlare, poi, di come anche i loro sensi non siano più nelle condizioni ottimali di una volta.
Tutte queste piccole situazioni, quando si sommano, generano un senso di frustrazione negli anziani. E tal stato d'animo non va sottovalutato perché può portare a una vera e propria depressione senile.
montascale Fonte immagine: Pixabay
Dunque, per far tornare i nostri cari a godere almeno in parte della loro autonomia esistono validi ausili, quali i montascale o i miniascensori, le carrozzine, gli apparecchi acustici, accessori per il bagno, ecc. Essi, in casi di bisogno certificato, possono essere ottenuti anche gratuitamente o mediante sgravi economici.

2 - Riconoscere la depressione senile

È fondamentale anche conoscere questa malattia per notare fin da subito i primi segnali con i quali tende a manifestarsi in modo da agire tempestivamente di conseguenza.
Innanzitutto la depressione senile, detta anche depressione involutiva, viene diagnosticata dai 65 anni di età e si differenzia dalla stessa patologia presente nelle persone adulte in quanto solitamente è più cronicizzata (risposta al trattamento farmacologico lenta e non sempre guarigione perfetta).
Si tratta di un disturbo dell'umore che colpisce maggiormente le donne e gli anziani ospiti in ospedali o case di cura.
Oltre ai classici sintomi della depressione quali tristezza, apatia, isolamento sociale, clinofilia, minore vitalità e, nei casi più gravi, tendenze suicide, quella senile è caratterizzata anche da ipocondria, enfatizzazione di piccoli disturbi, nervosismo e irascibilità.
Tuttavia, molto spesso, il non voler essere un peso per la famiglia porta gli anziani più orgogliosi a nascondere il loro disagio, fingendosi forti. Quindi bisogna porre molta attenzione ai dettagli.

3 - Accettare la malattia

Una volta individuato il problema, è importante accettarne la natura patologica. La depressione è una grave malattia, non un momento di sconforto passeggero che si supera da soli. Quindi va richiesto aiuto a specialisti del settore.
Saranno psicologi e psichiatri, insieme al diretto interessato, a cercare, rispettivamente, la giusta strategia e i giusti medicinali per porre fine a questo malessere mentale.
La terapia farmacologica più utilizzata si avvale di inibitori selettivi della serotonina (un neurotrasmettitore che aiuta a migliorare l'umore e solitamente ben tollerato).
La durata della terapia varia a seconda dei casi (di solito massimo 3 anni). La depressione senile, comunque, in alcuni casi può essere curata anche senza l'utilizzo di farmaci.

4 - Essere presenti con pazienza e tatto

In una fase così delicata è più che mai importante non abbandonare l'anziano in difficoltà, bensì essere presenti con affetto e fare rete per farlo sentire amato, ascoltato e rassicurato.
Tuttavia, anche se si è mossi dalle migliori intenzioni, non bisogna esagerare in quanto l'anziano potrebbe sentirsi compatito e potrebbe considerare i troppi incoraggiamenti e stimoli come una prova ulteriore della propria condizione di declino (se si sente una vittima guarirà con molta più difficoltà).
Inoltre il percorso di guarigione dalla depressione senile può essere lungo e tortuoso. Dunque, occorre essere pazienti e pronti ad affrontare le possibili ricadute e, soprattutto nelle fasi iniziali, persino i peggioramenti, senza perdere le speranze.
Infine, ricordarsi sempre di tenere lontano dalla portata del nostro caro malato qualunque oggetto che potrebbe essere utilizzato con fini autolesionisti.

5 - Non stravolgere le abitudini

Gli anziani molto spesso sono abitudinari. Hanno i loro schemi da seguire durante il giorno e se qualcuno prova a stravolgerli stanno male.
passeggiata parco persona anzianaFonte immagine: Pixabay
È per questo che, per quanto si voglia cercare di alzare loro il morale mantenendoli attivi e proponendo nuove attività, non bisogna mai forzarli troppo nel fare qualcosa che li mette a disagio, altrimenti si rischia di ottenere l'effetto contrario.

L'articolo è solo informativo, perché Think Donna non offre trattamenti medici né fa diagnosi.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti.

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