Mastoplastica riduttiva: tutto sulla riduzione del seno
Riduzione del seno, ne parliamo con il Dott. Fabio Quercioli, esperto chirurgo plastico ed estetico che opera a Firenze e a Milano.
Che cos'è la mastoplastica riduttiva?
La mastoplastica riduttiva è un intervento chirurgico che ci permette di rimodellare e ridurre le dimensioni di un seno eccessivamente grande e rilassato, oppure di correggere un'asimmetria mammaria.
L'ipertrofia mammaria può avere varie cause, genetiche, ormonali o legate al peso. Nel caso sia di grado molto severo (oltre 800 cc di volume in eccesso), si definisce gigantomastia, una condizione che richiede un intervento più lungo e delicato, ma comunque risolutivo.
L'intervento di riduzione del seno consente non solo di rimodellare la mammella e adeguarne il volume alla figura della paziente, ma anche di riposizionare il complesso areola-capezzolo, con un risultato estetico molto apprezzabile che si mantiene nel tempo, a meno che non ci siano ingenti aumenti di peso.
Per chi è indicato questo intervento?
Questo intervento chirurgico può aiutare le pazienti che hanno un seno troppo ingombrante e pesante, che può causare disturbi a carico della colonna vertebrale, dolore nella regione mammaria, problemi respiratori e molti altri fastidi. Oltre a questo, il volume eccessivo delle mammelle spesso crea imbarazzo e complessi nella sfera intima, gravi limitazioni nella vita quotidiana e nella pratica sportiva. In questi casi si può intervenire anche in giovane età, purché la paziente sia maggiorenne e abbia raggiunto il pieno sviluppo fisico.
La mastoplastica riduttiva può essere eseguita se necessario in associazione ad altri interventi di rimodellamento estetico, quali la mastospessi (sollevamento del seno) o la liposuzione.
Come si svolge l'intervento di mastoplastica riduttiva?
La riduzione del seno, o mastoplastica riduttiva, è un intervento estremamente personalizzato a seconda delle esigenze della paziente, richiede un'accurata visita preliminare in cui il chirurgo plastico valuta sia la condizione di salute della paziente che i parametri relativi all'ipertrofia mammaria. In questa fase si decide il volume del seno da asportare e la tecnica che verrà utilizzata per ottenere il miglior risultato estetico, non solo riducendo e riposizionando i tessuti e la ghiandola mammaria, ma anche ponendo il complesso areola-capezzolo in posizione corretta rispetto al solco sottomammario.
Si tratta di un intervento relativamente complesso, specialmente se l'ipertrofia è di grado severo, e deve perciò essere eseguito da un chirurgo plastico esperto, all'interno di una struttura adeguata e nella quale la paziente può essere ricoverata per una/due notti.
La procedura chirurgica prevede l'anestesia generale (a meno che non si tratti di un rimodellamento di lieve entità, che in questo caso è svolto in regime di day-hospital) e la durata varia da una a tre ore circa.
Il chirurgo plastico effettua la procedura con le modalità precedentemente concordate e spiegate alla paziente, adatte al suo caso specifico. Le riduzioni di modesta entità si effettuano attraverso un' incisione periareolare o "round block", che risulta quasi invisibile dopo la guarigione, mentre per volumi maggiori è necessario praticare anche un'incisione verticale, oppure a T rovesciata per seni molto abbondanti e cadenti. In questi casi ci saranno cicatrici visibili, che però possono essere nascoste dalla biancheria intima.
Al termine dell'intervento il chirurgo plastico applica i punti di sutura e una medicazione contenitiva, che serve a favorire una migliore risposta dei tessuti. In molti casi è utile inserire drenaggi, che dopo alcune ore vengono rimossi in modo del tutto indolore, per rendere più sicuro e breve il decorso post operatorio.
Qual è il decorso post operatorio?
Dopo uno/due giorni si rimuovono i drenaggi e dopo una settimana circa anche i punti di sutura; la medicazione di sostegno viene sostituita da un reggiseno contenitivo, che deve essere indossato notte e giorno per circa 3 mesi.
Nell' immediato post-operatorio è frequente avvertire intorpidimento del seno, gonfiore e stanchezza generale; raccomando alle mie pazienti di riprendere le attività in modo estremamente graduale, evitando attività impegnative per le prime due o tre settimane.
Le complicanze in questo intervento sono rare e il più delle volte transitorie. Includono ematomi, sanguinamento, infezione, cattiva cicatrizzazione, alterazioni della sensibilità cutanea. Per minimizzare i rischi è importante attenersi scrupolosamente alle indicazioni pre e post-operatorie e affidarsi soltanto a chirurghi plastici esperti e centri specializzati.
Articolo a cura di
Dott. Fabio Quercioli - chirurgo plastico ed estetico