I costi della Partita IVA per una wedding planner
Lavori già da tempo come organizzatrice di matrimoni e vorresti dare una svolta alla tua carriera professionale? Collabori da un pezzo con un'agenzia e sogni di mettere a frutto la tua esperienza, aprendo la Partita IVA da wedding planner?
Se hai deciso di "metterti in proprio", ma sei spaventata dai possibili costi della Partita IVA, questo articolo fa al caso tuo: vedremo, infatti, quali spese dovrai affrontare, sia nelle fasi iniziali della tua nuova attività, sia negli anni a venire.
Come aprire Partita IVA per wedding planner?
Il wedding planner (o organizzatore di matrimoni), come sappiamo, è una figura specializzata nella pianificazione di eventi e, in particolare, di cerimonie nuziali.
Dal punto di vista contrattuale, il wedding planner può essere il dipendente di un'agenzia, oppure un freelance, cioè un libero professionista con Partita IVA.
In quest'ultimo caso, è tenuto a versare imposte e contributi previdenziali.
L'apertura della Partita IVA per un wedding planner è piuttosto semplice e non prevede costi iniziali: la procedura, infatti, è gratuita e può essere effettuata online, attraverso il sito dell'Agenzia delle Entrate, con il supporto di un esperto.
È sempre consigliato farsi affiancare da un consulente fiscale: durante le prime fasi, difatti, occorre compiere alcune scelte fondamentali che, in caso di errore, potrebbero compromettere l'andamento dell'attività nei mesi a venire, come la selezione del Codice ATECO e del regime fiscale per wedding planner.
Partita IVA per wedding planner: spese e costi
Veniamo, adesso, alla questione dei costi della Partita IVA per wedding planner.
Essi si dividono in spese di apertura e costi di gestione: le prime sono pressoché inesistenti, mentre i secondi si dividono tra imposte e contributi previdenziali. In generale ci chiediamo quindi: a quanto ammontano le tasse?
Partiamo dalle imposte, che andrai a versare ogni anno in base al reddito.
Per chi si avvale del cosiddetto regime forfettario, il regime fiscale agevolato per le "piccole Partite IVA" (con fatturato inferiore a 65.000 euro), la tassazione è particolarmente vantaggiosa: essa consiste in un'unica imposta sostitutiva con aliquota fissa al 15%, o al 5% per i primi cinque anni, sul reddito imponibile.
Cos'è il reddito imponibile? Con questa espressione si intende il fatturato annuo, meno una percentuale "forfettaria", che varia a seconda del Codice ATECO, per le spese sostenute: per il wedding planner, la quota da detrarre è pari al 33%.
Dunque, se un wedding planner fattura 30.000 euro in un anno, verserà il 15% o il 5% sul suo reddito imponibile (30.000 euro - 33% = 20.100 euro):
- Imposta sostitutiva: 3.015 euro (o 1.005 euro per i primi cinque anni).
Le cose cambiano per il wedding planner che fattura più di 65.000 euro all'anno e, dunque, non rientra nei requisiti stabiliti per il regime forfettario (o che è soggetto ad altre cause di esclusione, come il possesso di quote societarie).
Nel regime ordinario, infatti, le spese annuali vanno inserite - voce per voce - nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, è più difficile prevedere l'ammontare preciso delle imposte, in quanto vi sono più tributi (IRPEF, IRAP, addizionali, ecc.), con aliquote che cambiano ogni anno e in base alla fascia di reddito.
Partita IVA per wedding planner: contributi
Ad ogni modo, le imposte non sono le uniche spese da sostenere per essere in regola con il fisco: ad esse si aggiungono, difatti, i contributi previdenziali.
Il wedding planner è un professionista un po' "anomalo", rispetto alle professioni tradizionali - avvocato, ingegnere, medico - che fanno capo ad un Ordine.
Di conseguenza, non avendo una specifica Cassa di riferimento, dovrà iscriversi alla Gestione Separata INPS, nella sezione dei liberi professionisti e versare i contributi previdenziali, con aliquota al 25,75% sul reddito imponibile.
Dunque, tornando all'esempio di prima, se un wedding planner fattura 30.000 euro all'anno, oltre alle imposte, dovrà pagare per i contributi INPS:
- Contributi wedding planner: 5.175 euro (= 25,75% su 30.000 - 33%).
Wedding planner: freelance o titolare di agenzia?
Oltre a lavorare come freelance, il wedding planner può decidere, ad un certo punto, di avviare una propria agenzia di organizzazione matrimoni ed eventi.
In quest'ultimo caso, egli non sarà più inquadrato come libero professionista, bensì come ditta individuale. Di conseguenza, dovrà iscriversi alla Camera di Commercio (e al Registro delle Imprese) e seguire le norme per i commercianti.
Mentre le imposte, per chi si avvale del regime forfettario, rimangono pressoché identiche, i contributi previdenziali INPS andranno ripartiti tra:
- Fissi: 3.791,98 euro.
- Variabili: aliquota al 24,09% sulla quota eccedente rispetto a 15.710 euro.
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Di Thinkdonna
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