Come conservare i capi in cashmere
Il cashmere è uno dei tessuti più belli e pregiati al mondo: si ricava dal vello della Capra Hircus e si distingue per la morbidezza, il calore, il comfort e l'incredibile lucentezza delle sue fibre. Quanto al nome, questo deriva dalla regione del Kashmir, luogo d'origine di questo filato e da cui partì l'esportazione verso l'Europa.
Chi si occupa di cashmere sottolinea da sempre l'importanza di prendersi cura in maniera precisa e minuziosa di questa straordinaria fibra, e a ragion veduta, perché permette di ricavare capi e accessori di grande valore e bellezza. Lo sanno bene anche gli esperti di Toosh, brand di alta moda fondato nel 2003 dai creativi Claudia e Jacopo Geraldini che in questi vent'anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per la produzione di capi di abbigliamento e accessori in cashmere e un modello di eccellenza del Made in Italy.
Se acquistare un capo in cashmere rappresenta un piccolo investimento, conservarlo al meglio è invece una sfida che va affrontata se si desidera preservarne tutta la bellezza nel corso degli anni. Come spiegano gli esperti di Toosh, la cura dei capi in cashmere prevede alcuni passaggi fondamentali: il lavaggio, la rimozione del pilling (i pallini di fibra che si creano sui tessuti naturali, soprattutto dopo i lavaggi e l'utilizzo prolungato) e la conservazione vera e propria all'interno dell'armadio, operazione che solitamente si effettua nei mesi caldi, soprattutto in occasione del cambio di stagione.
Scopriamo allora come procedere step by step per conservare nel modo migliore i capi in cashmere seguendo i consigli di Toosh.
L'importanza del lavaggio
La lavatrice è stata senza dubbio una grande invenzione, ma quando si parla di fibre naturali può trasformarsi da preziosa alleata per le faccende domestiche ad acerrima nemica. Già, perché non è affatto infrequente che vestiti e accessori realizzati con materiali naturali delicati, come per esempio la lana o il cashmere, cadano vittima di lavaggi sbagliati, danneggiandosi irrimediabilmente.
Se non si vuole lavare i maglioni in cashmere a mano (opzione che, comunque, richiede alcune specifiche accortezze) si può comunque utilizzare la lavatrice, a patto però di scegliere un programma con temperatura non superiore ai 30°C e con centrifuga inferiore ai 400 giri, utilizzare detersivi delicati e inserire il capo in una federa o in una busta per l'intimo durante il lavaggio.
La questione è diversa per quanto riguarda gli accessori pregiati in cashmere, come per esempio le sciarpe e le stole: il consiglio di Toosh è invece quello di rivolgersi a una tintoria fidata e optare per un lavaggio a secco una o due volte a stagione.
La rimozione del pilling
Il pilling è un fenomeno molto comune che interessa tutti i capi realizzati con fibre naturali e consiste nella formazione, sulla superficie del tessuto, di palline antiestetiche e anche un po' fastidiose. Non bisogna comunque preoccuparsi, rassicurano gli esperti di Toosh: il pilling non solo si può prevenire adottando i giusti accorgimenti, ma anche affrontare con successo semplicemente passando i capi con un apposito pettine per cashmere. Da evitare invece l'utilizzo del rasoio.
La conservazione durante i mesi più caldi
Con l'arrivo della bella stagione si ripete il rito del cambio dell'armadio, durante il quale, con infinita pazienza, si mettono via i capi più pesanti per far spazio a quelli leggeri, adatti a essere indossati con temperature più elevate. L'operazione interessa anche i capi in cashmere che tuttavia, rispetto ad altri, richiedono cura e attenzioni specifiche.
La prima cosa da fare, come raccomandano anche gli esperti di Toosh, è procurarsi tutto l'occorrente: dei fogli di carta velina, un sacco, l'antitarme e un sacchettino profumato.
A questo punto si procede innanzitutto con la piegatura: in particolare per i maglioni, si tratta di un passaggio molto importante e delicato, perché tendendo bene il tessuto - soprattutto le maniche - si evita la formazione di pieghe. Nel mentre si piega il capo, è bene infilare all'interno un foglio di carta velina, in modo da proteggerlo dall'umidità.
Successivamente, il maglione o la sciarpa in cashmere vanno inseriti in un sacco di stoffa o di plastica, evitando però quelli a chiusura ermetica, perché la fibra deve sempre respirare. L'ideale sarebbe riporre il capo all'interno del contenitore dove si trovava al momento dell'acquisto, avendo così la sicurezza di avere a disposizione un involucro adatto a questo tipo di tessuto.
Da ultimo, non ci si deve dimenticare di infilare nel sacco un prodotto antitarme e/o un sacchettino profumato: di questi se ne trovano anche imbottiti con materiali naturali, come lavanda o rosmarino che, oltre a regalare un buon profumo, permettono anche di tenere lontane le tarme. Un'accortezza: il sacchettino non deve essere collocato sul capo per non rovinarlo, ma accanto ad esso.
Potete infine procedere riponendo i capi nell'armadio e nella cassettiera (basta che si tratti di un luogo asciutto, pulito e fresco), ricordandovi di sostituire l'antitarme ogni tre mesi circa, in modo da non fargli perdere efficacia.
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Di Thinkdonna
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