Cellulite e adipe localizzato: le soluzioni più innovative
La cellulite colpisce un'elevatissima percentuale di donne, sia sovrappeso che magre, e tende a peggiorare con l'invecchiamento. Il tipico aspetto della cute "a buccia d'arancia" è dovuto ad un ispessimento dei setti fibrosi che collegano la pelle alla fascia muscolare sottostante, i quali creano tensione verso il basso, facendo apparire la superficie cutanea increspata e irregolare.
In termini medici questo fenomeno prende il nome di "panniculopatia edemato fibro sclerotica", la sua comparsa può essere legata a carenze del sistema microcircolatorio e linfatico o ad alterazioni del tessuto adiposo e connettivale, che favoriscono il ristagno di liquidi e tossine negli interstizi. Una patologia ormai comunissima, che può essere legata a numerose cause, in primis predisposizione genetica e fattori ormonali, ma anche alcune concause come il fumo di sigaretta, l'alimentazione scorretta e la sedentarietà, l'utilizzo di pillola anticoncezionale e altri farmaci che favoriscono la ritenzione idrica.
Prima di parlare delle possibili soluzioni del problema, è indispensabile premettere che la cellulite attraversa tre diversi stadi: da una prima fase edematosa, caratterizzata da cute a buccia d'arancia, può evolvere alla fase fibrosa, con maggiore compromissione dei tessuti, e infine alla fase sclerotica in cui cosce, glutei e eventuali altre zone interessate presentano noduli induriti e estremamente dolorosi al tatto. Le tre fasi sono caratterizzate da crescente infiammazione dei tessuti e progressivo peggioramento del microcircolo locale, l'approccio curativo deve tener conto della gravità della condizione di partenza e di eventuali patologie della paziente.
Nelle fasi iniziali massaggio linfodrenante e pressoterapia possono essere utili per ridurre la ritenzione e quindi l'accumulo di tossine. In una fase più avanzata, per un'azione più incisiva sul microcircolo che, come abbiamo visto, ha un ruolo fondamentale nella comparsa e nell'aggravamento della cellulite è indicata la carbossiterapia: questo trattamento si basa sull'infiltrazione a livello sottocutaneo di piccole quantità di anidride carbonica purissima, che stimola la microcircolazione locale e l'ossigenazione, permettendo l'espulsione di liquidi accumulati e tossine.
Le sedute ambulatoriali di carbossiterapia possono essere effettuate a settimane alterne in abbinamento alla cavitazione medica, un trattamento che prevede l'impiego di un manipolo per veicolare in profondità nei tessuti ultrasuoni a bassissima frequenza. L'energia da essi prodotta induce il fenomeno fisico di cavitazione, con rottura della membrana esterna degli adipociti e fuoriuscita del loro contenuto in acidi grassi insieme ai fluidi di ristagno.
Anche la cavitazione medica, attraverso il riscaldamento profondo ed intenso dei tessuti, stimola il microcircolo locale e aumenta la disponibilità di ossigeno, con un effetto risolutivo sul problema della cellulite.
A seconda dei casi inoltre, può rivelarsi utile l'impiego del manipolo ghiaccio CryoSonic e l'infiltrazione di farmaci specifici da nei tessuti (mesoterapia).
Articolo a cura di
Dott. Fabio Quercioli - chirurgo plastico ed estetico