Bon ton in spiaggia, le buone regole da rispettare
Partiamo da un punto molto importante: in estate le buone maniere non vanno in vacanza.
Spesso e volentieri, molta gente pensa che essere in vacanza sia un buon pretesto per lasciarsi andare, fare i propri comodi, non preoccupandosi che tale comportamento possa essere sgradevole o peggio, molto offensivo per chi, suo malgrado, sia costretto a subirli.
È chiaro che in estate si ha voglia di divertimento: è il tempo delle vacanze, del mare, del sole e delle spiagge; il proprio svago però deve includere il rispetto per gli altri e per l'ambiente che ci circonda.
Il bon ton, le classiche buone maniere sono valide sempre e in ogni luogo.
I principi sono gli stessi, variano solo in base all'ambiente in cui ci si trova.
L'accesso in spiaggia in Italia
In Italia, la spiaggia è un bene pubblico che appartiene allo Stato, anche se dato in concessione agli stabilimenti balneari.
L'accesso alla spiaggia è gratuito.
Se si sceglie di usare i servizi messi a disposizione da uno stabilimento balneare, questi sono a pagamento.
«Uno stabilimento non può richiedere il pagamento per il raggiungimento dell'acqua, così come per il passaggio e lo stazionamento sopra i cinque metri (o tre) di battigia. Nessun concessionario privato potrà impedire le attività in quest'area della spiaggia, o posizionare oggetti ingombranti come ombrelloni, lettini o sdraio, perché deve essere garantito il libero passaggio».
Fonte: Altroconsumo
I "simpatici" vicini d'ombrellone
E poi ci sono gli immancabili vicini d'ombrellone, che purtroppo non possono essere scelti e che, nei casi peggiori, possono rovinarci le nostre tanto desiderate vacanze.
Se si sceglie la spiaggia a pagamento, questo non garantisce l'educazione e il rispetto dei vicini dell'ombrellone a noleggio; spesso, infatti, possono capitare dei veri e propri cafoni.
In quelle libere, nonostante si cerchi di trovare un punto, a debita distanza dagli ombrelloni già piazzati, arriva sempre qualcuno a rovinare la tua giornata al mare.
Come chi si crede il "padrone" della spiaggia, preoccupato solo di far sapere i suoi fatti personali a tutto il litorale, raccontando le sue notti da leone.
E poi c'è l'allegra, numerosa e per di più rumorosa famiglia che si viene a piazzare quasi sul tuo telo mare.
E via libera alle corse selvagge dei bambini verso l'acqua, alzando una tempesta di sabbia come nel Sahara per poi scavare buche a 5 cm dalla tua sedia a sdraio, la musica a tutto volume e di pessimo gusto degli adulti, urla a squarciagola come se non ci fosse un domani, incuranti di chi, fino a pochi minuti prima, si stava godendo la pace del mare.
Penso sia capitato un po' a tutti e la domanda nasce spontanea: "Con tutto lo spazio che c'era, ma proprio qui si dovevano mettere?".
È chiaro che non c'è nessun problema per le famiglie numerose, per i bambini che giocano allegramente, per la musica a un volume decente, ma per la maleducazione sì.
Fortuna che i bagnanti non sono tutti uguali, ci sono anche le persone gentili, simpatiche, ben educate e, se si è parecchio fortunati, anche divertenti.
Basta davvero poco per cercare di avere una convivenza civile: ricordarsi che la libertà è un dono preziosissimo per ciascuno di noi, ma non deve essere confusa con la mancanza di rispetto per gli altri e per il mondo che ci circonda.
Soprattutto al mare, dove, troppo caldo, spazio vitale ridotto, sovraffollamento e maleducazione, fanno aumentare l'aggressività.
Da molti anni, l'associazione Codacons (Coordinamento delle Associazioni ambientaliste e di difesa dei Consumatori), dopo le tante segnalazioni per il cattivo comportamento dei bagnanti negli stabilimenti balneari e sulle spiagge libere, ha denunciato come «Al mare le persone si scordano troppo spesso le buone maniere». A tal proposito, Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, ha messo a punto e proposto un decalogo del bon ton.
Molti punti possono sembrare ovvi, peccato però che molti continuino a non rispettarli.
Tanasi ha quindi invitato tutti i comuni e gli stabilimenti balneari a "esporre questo decalogo, in modo da rendere le vacanze più piacevoli per tutti":
Decalogo del bon ton da spiaggia
- Telefonino? No grazie. Al primo posto delle lamentele negli scorsi anni c'era proprio lui, il telefonino. A quanto pare nemmeno quest'anno in vacanza riusciamo a farne a meno. Ma al vicino di ombrellone, che magari sta cercando di fare un meritato riposino, non interessa sapere i fatti vostri. Se proprio non potete farne a meno, escludete la suoneria, i toni della tastiera e conversate almeno a voce bassa. Se volete ascoltare la radio, infine, fatelo con la cuffia.
- Fate largo, arrivo io. Rispettate lo spazio a voi destinato. Perché dovete invadere l'ombrellone del vicino? Anche lui ha diritto al suo spazio vitale. Inoltre sappiate che i corridoi tra una fila d'ombrelloni e l'altra e i passaggi al mare sono destinati a tutti e, quindi, non vanno ingombrati né con la sdraio, né con i sandali o altre suppellettili.
- Schizzi e spruzzi. E' salutare entrare in acqua gradualmente. Se non lo volete fare, peggio per voi. Ma almeno evitate di tuffarvi con dei tonfi schizzando il vicino che da ore sta cercando di adattarsi pian piano alla temperatura dell'acqua gelata.
- Doccia. Non state 3 ore sotto la doccia creando code chilometriche. La doccia al mare deve servire a rinfrescarvi non a lavarvi. Se siete sporchi lavatevi in albergo! Non usate poi saponi o shampoo: inquinano il mare.
- Mamma: alzati e cammina! Se volete rimproverare vostro figlio o farlo uscire dall'acqua, non fatelo a distanza, urlando e disturbando il vicino che sta cercando di fare un pisolino. Alzatevi!
- Campo di calcio e castelli. La spiaggia non è un campo di calcio. Se c'è uno spazio allestito allo scopo, ben venga una partitella, altrimenti ricordatevi che gli altri non sono contenti di ricevere le vostre pallonate in testa o sulla pancia. Stesso discorso per racchettone o frisbee. Va bene fare il classico castello, ma c'è un limite a tutto. Se il bambino vuol fare la pista per le biglie, non può occupare mezza spiaggia costringendo gli altri bagnanti a salti mortali per non rovinare la pista. Sì alle gallerie, poi, ma no alle fosse!
- Sport acquatici. Basta con i pericolosi e rumorosi acqua-scooter o barche a motore che arrivano fino a riva. Rispettate le leggi in materia.
- Il mare non è una pattumiera! Non gettate le cicche di sigarette o la carta del gelato sulla sabbia. I resti del vostro pranzo non sono cibo per pesci. Cercate gli appositi cestini!
- Ambulanti. Sappiate che vendono merce contraffatta e di pessima qualità. In ogni caso, se non c'è niente che vi interessi, si può dire un fermo "No grazie", senza bisogno di inscenare una discussione o contestare per 3 ore il prezzo per poi non acquistare nulla.
- Cani. Ricordatevi di tenerlo sempre vicino a voi, con guinzaglio (o guinzaglio e museruola se è una razza a rischio di aggressività). Non lasciate che seppellisca zoccoli, lecchi chiunque si avvicini o sollevi valanghe di sabbia.
In fondo, basterebbero semplicemente il buon senso e una buona educazione, per vivere bene con tutti, diventando anche un esempio di stile ed eleganza da seguire.
E voi, avete vissuto uno o più episodi fastidiosi sulla spiaggia?
Quali sono stati i vostri peggiori "vicini d'ombrellone? Raccontatecelo nei commenti!
Non mi resta che augurare buone vacanze di sole, mare, divertimento e con tanto Bon Ton!
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